Pratica Clinica
La Metodologia della Scuola di Psicoterapia ANEB
A partire dai presupposti teorici vengono forniti nel corso di formazione psicoterapica degli strumenti diagnostici, interpretativi e terapeutici che permettono all’allievo di “leggere” il conflitto psichico (e le sue possibili soluzioni) e il disagio relazionale anche nella loro espressività sintomatologica e corporea.
In particolare nel trattamento di quella patologia che viene definita in senso ampio “psicosomatica”, la metodologia della Scuola ANEB fornisce un’ottica di lettura analogico-simbolica che consente di comprendere il disagio condensato nella patologia fisica dando parola alle memorie nel corpo. Nello specifico l’allievo potrà acquisire i concetti di analogia vitale e di funzione che rappresentano il “linguaggio” che la vita utilizza nel suo incarnarsi nelle forme fino all’uomo, guida essenziale nella lettura simbolica dello psicosoma umano. I libri di riferimento per conoscere e approfondire il metodo sono: D. Frigoli, Fondamenti di psicoterapia ecobiopsicologica, Armando Editore; D. Frigoli, La fisica dell’anima, Paolo Emilio Persiani Editore; D. Frigoli, Il linguaggio dell’anima. Fondamenti di ecobiopsicologia. Magi Edizioni.
All'allievo verrà quindi proposta la possibilità di acquisire attraverso:
1. la competenza teorica
2. la presentazione di materiale clinico
3. la pratica della supervisione
una metodologia per interpretare simbolicamente il “materiale” portato dal paziente sia attraverso il linguaggio verbale che attraverso il linguaggio somatico, comprendendo in quest’ultima area anche il significato psicologico ed esistenziale delle malattie di competenza medica, permettendo di mettere a fuoco i tratti fondamentali del “progetto” del Sé il paziente.
Opportunità professionali del Metodo Ecobiopsicologico
Che cosa comporta concretamente per gli psicoterapeuti l’apprendimento del metodo ecobiopsicologico?
• Una migliore capacità, da parte dello psicoterapeuta, di integrare il disagio del paziente espresso in termini psichici o somatici in un criterio unitario di interpretazione psicodinamica; In questo modo la storia biografica del paziente, interpretata nella complessità delle sue valenze emotive, permette al terapeuta di intravedere la direzione del Sé;
• Un aumento della richiesta di trattamento psicologico o clinico da parte dei pazienti che, sentendo accolta la propria domanda secondo un criterio unitario, si possono avvicinare all’approccio ecobiopsicologico in modo mirato per lo sviluppo della propria soggettività;
• Una maggiore efficacia da parte del terapeuta nel far fronte alle sofferenze espresse dal paziente, grazie alla capacità di cogliere e comprendere le immagini psichiche e corporee (e i loro più profondi significati) rappresentative dei temi esistenziali e dei traumi che caratterizzano la vita dello stesso;
• Per lo psicologo, il costante rapporto di riflessione con le dinamiche corporee va a completare il suo corso di formazione universitaria espresso prevalentemente negli aspetti teorici dei modelli psichici. Per il medico, l’apertura costante ai modelli psicodinamici opera la necessaria liaison rispetto ad un insegnamento universitario prevalentemente ancorato a una concezione anatomo-fisiologica dell’uomo. In entrambi in casi, avendo la possibilità di discriminare meglio la totalità comunicativa dell’inconscio del paziente e di rispondervi adeguatamente.